Il primo passo della trasformazione del vostro modo di pensare inizia con la raccolta delle informazioni rilevanti che riguardano il problema. A questo scopo verrà utilizzato il Questionario sulla Situazione Innovativa (Innovation Situation Questionnaire ISQ).
“Ad oggi il principale obiettivo prima della civilizzazione è quello di realizzare macchine che siano ciò che dovrebbero essere, schiave e non padrone degli uomini.”
Havelock Ellis, 1922
I professionisti del problem solving affermano spesso che un problema ben definito è già per metà risolto. I primi passi della metodologia TRIZ si concentrano proprio su questo aspetto: la chiara definizione del problema. Un team di innovazione dovrebbe avere una corretta informazione e comprensione del sistema che contiene il problema, prima di imbarcarsi in un progetto di innovazione. A questo fine è necessario raccogliere in modo strutturato le informazioni relative ai diversi aspetti del problema. Il questionario sulla situazione Innovativa (ISQ) che viene qui introdotto, è un utile supporto in questa fase preliminare. L’ISQ è stato sviluppato in Moldavia dalla scuola TRIZ di Kishinev.
Una raccomandazione: se durante la compilazione del questionario sorgono delle idee, è importante prenderne nota, in modo che rimangano documentate per una fase successiva, senza cedere alla tentazione di interrompere il processo. Sarà assolutamente difficile "dimenticare momentaneamente di aver avuto quell'idea" e distogliere il vostro pensiero dall'approfondire quel percorso. Quando sarete in questa situazione, sappiate che siete stati colpiti da quella che in Soluzioninventive chiamiamo "la maledizione della conoscenza": quando sapete qualcosa è difficilissimo "fingere di non saperla" e sottrarsi all'inerzia psicologica che ne deriva.
I problemi inventivi non sono spesso definiti in modo chiaro e non tutte le informazioni importanti sono a disposizione del gruppo di lavoro. L’ISQ aiuta il team a far emergere le necessità informative, fornendo una struttura per la raccolta di informazioni necessarie alla riformulazione del problema ed al suo “disassemblaggio” in tanti piccoli problemi.
Per introdurvi all’uso dell’ISQ verrà presentato un esempio applicativo, ovvero: come migliorare la velocità di una bicicletta (articolo 1.5) . Tale problema offre opportunità di cambiamenti radicali nel sistema. Ogni domanda dell’ISQ sarà seguita da una spiegazione e dalle risposte per i due esempi.
Nelle applicazioni reali è buona norma cercare di rispondere a tutte le domande con il maggior numero possibile di dettagli. Un gruppo di lavoro dovrebbe investire almeno 4 – 8 ore nella compilazione e discussione del questionario. Le informazioni raccolte costituiranno infatti il database per l’applicazione dei vari strumenti TRIZ. È inoltre particolarmente utile l'uso di termini il più possibile generici, svincolandosi quindi dal gergo tecnico; pensare utilizzando termini legati alla tecnologia in analisi rafforza infatti quell’inerzia psicologica che TRIZ cerca di eliminare. I termini tecnici, inoltre, spesso usano parole che sottendono diversi concetti: far evaporare (tipico termine tecnico usato dagli “specialisti”) risulta essere decisamente più restrittivo del più generico “asciugare”. Rispondere alle domande dell’ISQ stimola la nascita di concepts (possibili soluzioni al problema inventivo), che dovrebbero essere annotati non appena emergono. La combinazione di questo processo con la successiva formulazione dei diversi problemi correlati produce soluzioni nell’85% dei casi.
La compilazione del questionario fornisce al problem solver “un paio di occhi nuovi” con cui guardare il problema o le opportunità di innovazione racchiuse nel sistema.
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