Anche l’inventore più entusiasta deve essere conscio che esiste una differenza fra il ritmo di cambiamento della società e quello del progresso tecnologico. La differenza fra i due ritmi rende più difficile il successo delle innovazioni di più alto livello. Altshuller scrive: “Se si sceglie di sviluppare un sistema tecnologico totalmente nuovo quando quello vecchio non ha esaurito il suo sviluppo, il cammino verso il successo e l’accettazione da parte della società è duro e lungo. Non è facile realizzare con successo un sistema che sia molto in anticipo sui tempi. E il compito più difficile è quello di provare che un nuovo sistema è possibile e necessario”. In altre parole l’inventore deve essere cauto poiché progetti troppo innovativi potrebbero non essere accettati dal pubblico e ci potrebbero essere limiti nella possibilità di supportare lo sviluppo dell’idea. L’introduzione di molti miglioramenti incrementali in un sistema esistente è una strategia migliore. La reazione iniziale all’introduzione del radar durante la Seconda Guerra Mondiale mostra quale sia la risposta più comune alle nuove invenzioni. Il radar aumentava drasticamente la capacità dell’equipaggio dei sottomarini di accorgersi dell’arrivo di un aeroplano. I comandanti dei vascelli di una delle nazioni belligeranti si rifiutarono però di utilizzare le nuove apparecchiature installate. Proprio il fatto di rilevare un maggior numero di aerei spinse i capitani a dedurre erroneamente che fosse proprio il radar ad attrarre gli aerei. Al giorno d’oggi la loro reazione può sembrare strana, ma esemplifica molto bene la resistenza iniziale delle persone all’innovazione tecnologica. Le invenzioni di livello 1, 2 e 3, sono in genere trasferibili da un settore all’altro. Ciò significa che il 95% dei problemi inventivi di qualsiasi campo sono già stati risolti qualche altro campo o settore. La maggior parte dei brevetti rientra in una delle quattro principali tecnologie: meccanica, elettromagnetica, chimica e termodinamica. Pensiamo a quanta conoscenza ha un individuo e poi pensiamo a quanta conoscenza c’è in un’azienda, in un settore, nella società, nell’universo . Se la base di conoscenza del ricercatore copre tutte le informazioni di un settore, questo sarà in grado di generare un numero inferiore di idee rispetto al ricercatore che conosce tutto ciò che è noto al mondo intero.
Un fondamentale cambiamento di paradigma per un ingegnere meccanico che sta lavorando ad un problema potrebbe provenire dai figli, utilizzando un’informazione appena recepita in un corso di chimica. In modo simile il livello di innovazione aumenta quando l’inventore si sposta al di fuori dei suoi normali campi di indagine.
Un metodo in grado di ridefinire un problema allo scopo di spostarlo ad un livello più basso, in relazione alla posizione della soluzione nel suo percorso evolutivo, faciliterà la generazione di idee migliori in minor tempo. Un problema di alto livello trasformato in uno di livello 1 spesso conterrà indicazioni estranee al solutore o che vanno oltre la sua comprensione.
I problemi inventivi sono spesso trattati erroneamente alla stregua di problemi di ingegneria, tecnologia e di progetto. L’inventore ha invece il compito di risolvere problemi eliminando le contraddizioni. Questa è la differenza fondamentale tra il loro lavoro e quello di altri che lavorano nel processo di progettazione. Solo dopo che è stato trovato il concept o la soluzione inventiva diviene necessario usare le capacità di ingegneri, tecnologi e progettisti. Il loro è il lavoro che trasforma un concept nel prodotto finito che vuole il
cliente. Un altro fattore che influenza negativamente lo sviluppo di innovazione è l’inerzia psicologica. L’inerzia psicologica genera un’influenza sui ricercatori, spingendoli a muoversi nella stessa direzione seguita in passato in altre indagini andate a buon fine. Questa situazione ricorda molto quella di un topo da laboratorio che cerca di fare un solo percorso nel labirinto della conoscenza mondiale.
Il concetto di inerzia psicologica può far ricordare una famosa barzelletta nella quale si racconta di una autista che cercava le chiavi della macchina per strada, sotto un lampione. Uno straniero si offre di aiutarlo e dopo un po’ di tempo gli chiede dove pensa di aver perso le chiavi. L’autista risponde: “sono cadute nella zona all’ombra, ma le cerco qui perché la luce è migliore”. Se guardate nel posto sbagliato, non troverete mai idee innovative. I processi che supportano la creatività aiutano a vedere le molte ramificazioni che partono da una tecnologia, ma non danno accesso a soluzioni che esistono in altre tecnologie. La debolezza dei diversi approcci alla creatività diviene ancora più evidente quando differenti tecnologie vengono incluse nello spazio di fattibilità. La creazione di un team interdisciplinare genera anche numerose difficoltà. È virtualmente impossibile avere competenze appartenenti a tutte le aree rilevanti e fare in modo che tutti i membri sappiano tutto sulle diverse aree. Prendete ad esempio uno qualsiasi dei progetti sui quali avete lavorato in passato o sul quale state lavorando; segnatevi le aree di esperienza e la profondità della conoscenza dei membri del team. Molto probabilmente noterete che ci sono diverse aree rilevanti che non sono coperte dal team e che la profondità delle conoscenze dei membri ha comunque un limite. Risolvere problemi sarebbe molto più semplice se si potesse trovare ed affittare il giusto solutore o un sostituto. Questo equivale ad assumere un consulente specializzato. Ma come si fa ad identificare quale è il consulente da assumere? e soprattutto, specializzato in cosa? È spesso la problematica principale da affrontare quando si ricorrere al supporto delle università o di società di consulenza specializzate in un determinato settore della tecnologia. La scelta stessa dello specialista richiede la previa identificazione della specializzazione che vi serve per risolvere il problema, che è proprio uno dei primi passi del processo di ricerca di soluzioni per il quale lo state assumendo! La buona notizia è che quando conoscerete la specializzazione tecnica che vi serve, non avrete probabilmente più bisogno dello specialista.
Genrich Altshuller era guidato dalla convinzione che “il potenziale creativo di un inventore cresce con la disponibilità di conoscenza”. Aggiungere tecnologie diverse non aiuta una ricerca non correttamente direzionata da lui individuati aumenta la conoscenza a disposizione del problem solver. Inizialmente Altshuller sintetizzò queste informazioni nei 40 principi per la soluzione delle contraddizioni tecniche fra 39 parametri tecnici.
Testo estratto da: Innovazione sistematica - un'introduzione a TRIZ, la teoria per la soluzione dei problemi inventivi - John Terninko, Alla Zusman, Boris Zlotin Traduzione di Sergio Lorenzi
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